- Pulire la zucca, affettarla e metterla su una leccarda coperta di carta forno assieme alla buccia
- Cuocerla in forno caldo a 180° per minimo 30 minuti
- Estrarre dal forno, togliere la buccia e pesare la polpa, ne serve poco più di 600gr
- In una ciotola versare circa 300 gr di farina 00
- Aggiungere poi 100 gr di farina di semola rimacinata
- Con una forchetta schiacciare la polpa di zucca
- Su un tagliere versare metà della farina e aggiungere la polpa di zucca
- Coprire con la restante farina, creare il vulcano e aggiungere un uovo intero e un pizzico di sale
- Mescolare energicamente fino a formare un malloppo sodo e morbido
- Aggiungere una discreta grattugiata di noce moscata
- A questo punto formare dei cilindri di pasta spessi un dito e poi con un coltello dividerli a cubetti
- Passarli poi sui rebbi della forchetta per dare il caratteristico aspetto rigato
- In una larga padella mettere a soffriggere un paio di spicchi d'aglio con olio EVO e dopo alcuni minuti inserire i funghi porcini a pezzi anche surgelati. Cuocere a fuoco medio fino a quando i funghi non risultano molli e cotti (assaggiatene uno). A questo punto togliere l'aglio, cospargere con basilico tritato, poi aggiungere pomodorini in scatola (o freschi scottati).
- Buttare la pasta.
- Sale, pepe e peperoncino.
- Allungare la salsa con alcuni cucchiai di acqua di cottura, aggiungere un po' di latte caldo o un paio di cucchiai di condimento alla soia (effetto tipo panna ma molto più leggera). Mescolare a modo, poi unire le mazzancolle.
- Appena la pasta è pronta scolarla e aggiungerla al sugo assieme a un po' d'acqua di cottura e mescolare a fuoco vivo per farla assorbire del tutto, poi impiattare e, volendo, spolverizzare con una grattugiata di Parmigiano Reggiano.
- Con un coltellino affilato incidere la pelle delle cosce
- Metterle in una padella antiaderente senza unto dalla parte della pelle
- Non muovetele e quando l'unto che si sarà formato vi sembrerà troppo
- toglietele dalla padella e mettetele da parte, pulire la padella e rimetterla sul fuoco
- Appena la padella sarà calda rimettete le cosce questa volta dalla parte della carne
- Cuocete a fuoco vivace e ogni tanto giratele per controllare la cottura
- Appena vi sembreranno cotte uniformemente, toglierle dalla padella
- Aggiungere la salsa di pomodoro e riportare a bollore
- Inserire nuovamente le cosce e continuare la cottura per alcuni minuti girandole
- Salare e pepare
- Aggiungere olive nere e verdi e far ridurre il sugo
- Impiattare e buon appetito
- Mettere in un tegamino con un po' d'acqua leggermente salata la banana e la zucca
- Appena ammorbidite spostarle nel bicchiere del minipimer (o frullatore) e ridurle a poltiglia densa
- Trasferirne metà in un tegamino e portare a calore assieme a una spolverizzata di paprika piccante
- Mettere nel tegamino la purea rimasta e al calore aggiungere un po' di panna (io uso quella di soia)
- Lavare lo spinarolo e dividerlo in tranci
- Passarlo nella farina di semola rimacinata
- Mettere i tranci a soffriggere in 20gr di burro e un filo d'olio
- Rigirarlo più volte per cuocerlo in maniera uniforme
- Quando vi sembra pronto toglierlo dalla padella e metterlo a parte
- Senza lavare la padella aggiungere alcune cucchiaiate di confettura di arance
- Portare a calore
- Rimettere i tranci, alzare la fiamma, mescolare velocemente in modo
- da far amalgamare la confettura alla polpa del pesce
- Spostare il tutto su un piatto e spolverizzare con cacao amaro
- Servire assieme alle due puree
- Tagliare a quadrotti le fettine si salmone affumicato
- Tagliare a metà l'avocado e togliere il nocciolo
- Scavare la polpa per ricavarne uno spazio più grande
- La polpa che avrete estratto la potete riutilizzare schiacciandola con una forchetta, irrorandola di succo di limone e poi aggiungendoci qualche spezia per ricavarne una specie di guacamole
- Foderare la cavità ottenuta con le sfogliatine di salmone
- Inserire nella cavità foderata un rosso d'uovo, salare e pepare e aggiungere qualche semino di finocchio o aneto
- A questo punto metterlo in forno a 180° per una decina di minuti, o per lo meno finché l'uovo vi parrà cotto
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